Incendio sul Vesuvio: la nube di fumo arriva anche a Noci

NOCI – Il Vesuvio, uno dei vulcani più famosi del mondo, brucia da una settimana. L’incendio non è frutto di una recente eruzione del vulcano, bensì di alcuni roghi che, complici l’erba secca e il vento, si sono uniti formando un unico e vasto incendio. Nella giornata di ieri sono stati bloccati gli accessi alla cima del monte e una nuvola di fumo avvolge un’aera di circa due chilometri, visibile da ogni punto del golfo di Napoli.

La matrice dell’incendio sembra essere dolosa, come denunciano l’associazione Salute e Ambiente Vesuvio e il parroco Marco Ricci. Forse a bruciare sono i rifiuti tossici disseminati nel parco nazionale del vulcano, i quali hanno avvelenato l’aria con il loro fumo nero. Nella giornata sono state evacuate alcune città situate alle pendici del vulcano come Torre del Greco, Ercolano, Trecase, Terzigno, Torre Annunziata e Ottaviano. Sono migliaia gli animali che sono morti bruciati dalle fiamme e danni si registrano anche agli impianti tv e radio.

Nel pomeriggio, complici i venti di libeccio e ponente, la colonna di fumo ha raggiunto anche le città pugliesi e lucane, arrivando, in serata anche in Salento. Anche il nostro paese è stato raggiunto dalla coltre di fumo, ricoprendo, al tramonto, il nostro cielo con una lieve foschia, nonostante le previsioni riportassero cielo sereno e senza nuvole. Lo conferma anche l’immagine satellitare delle ore 19.05 catturata dal sito sat24.com (in copertina), in cui è possibile vedere tutta l’aera ricoperta dal fumo dell’incendio.

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