Fauna selvatica, Lacenere: “il problema non sono i selvatici ma le Istituzioni”

NOCI – Al fine di aiutare le aziende agricole colpite dalla fauna selvatica (cinghiali e non solo) Confagricoltura Bari-BAT sta divulgando il modulo da presentare in Regione per tutte le istanze relative all’avvio di richiesta risarcimento danni e ha predisposto un modulo per la rilevazione dei danni subiti che si occuperà di trasmettere in Regione. Entrambi sono disponibili presso gli uffici di Confagricoltura, dove i dipendenti assisteranno i danneggiati nella compilazione, e ricevere il corretto aiuto.

I cinghiali continuano a rappresentare un problema, serio, per il territorio e le istituzioni continuano a non dare risposte. Devo pensare, alla fine, che il problema non sono i selvatici ma le Istituzioni.” Questo il concetto espresso da Michele Lacenere, presidente di Confagricoltura Bari, che continua “Il suide è stato introdotto da scellerati che, giustificandola a fini venatori, hanno portato avanti l’operazione senza tenere conto della reale situazione offerta dal territorio agro silvo pastorale ovvero dalla presenza di colture sensibili e di aree protette, o in procinto di diventarlo, che avrebbero, come hanno, creato un polmone di crescita incontrollata della popolazione e, come logica conseguenza, avrebbero, come hanno, determinato un incremento esponenziale dei danni e dei rischi per le persone. È di qualche giorno fa la notizia dell’attacco di un cinghiale all’operaio di una azienda agricola impegnato nelle operazioni colturali in un vigneto, ma oramai non fa più notizia il crescere del conteggio dei danni all’agricoltura causato dai branchi fuori controllo e il numero rilevante di incidenti stradali, anche mortali, causati dall’attraversamento di arterie ad alto e veloce scorrimento. Confagricoltura Bari chiede che venga messa a punto ed approvato, con urgenza, il piano di contenimento del numero dei cinghiali da applicarsi su tutto il territorio regionale. Finora solo il Parco dell’Alta Murgia, nel proprio areale, ha sviluppato un programma di contenimento che, a nostro avviso, risulta essere assolutamente insufficiente alle dimensioni del problema; pur riconoscendo, quindi, l’impegno profuso dall’Ente nella gestione del suide riteniamo che debbano essere valutate soluzioni d’impatto più diretto”.

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