Elena Paparusso: la giovane amante del jazz che continua a collezionare successi

NOCI – Nelle ultime settimane si è sentito di nuovo parlare della giovane nocese Elena Paparusso, una talentuosa cantante, e da qualche tempo anche compositrice, che già da undici anni ha lasciato il suo paese natale per inseguire il suo sogno a Roma, dove ha continuato la strada già intrapresa a Noci nel mondo del jazz.

«Ho iniziato a cantare a 14 anni e solo molto più tardi mi sono avvicinata alla scrittura. Questa parte di me è ancora molto timida e lentamente sta prendendo forma e direzione» ha raccontato a LeggiNoci.it la talentuosa cantautrice. «La mia passione per il jazz è nata per caso, quando ho iniziato a cantare, non so come mai. Avevo dei brani di jazz tradizionale in alcuni dischi a casa e casualmente tra tanti decisi di cantare proprio quelli per il mio primo saggio di canto».

La strada di Elena Paparusso però, non è stata semplice. Infatti, dopo aver iniziato a studiare a Noci con il M° Rosalia Schettini, ha deciso ad un certo punto di abbandonare tutto quello che fino ad allora rappresentava una certezza per lei, come la musica e la danza, per intraprendere gli studi universitari.  «Lo ricordo come un anno molto difficile, tanto che la decisione di riavvicinarmi alla musica fu un processo quasi obbligatorio» racconta.

Da quel momento la musica è diventata tutta la sua vita, ed è riuscita a trasformare una forte passione in un emozionante lavoro che le ha permesso di collezionare numerosi successi e collaborare con celebri nomi della musica italiana, sbarcando anche nel panorama internazionale. «Ho studiato in una scuola di Musical qui a Roma e successivamente mi sono laureata presso il Conservatorio di Santa Cecilia dove ho studiato con Maria Pia De Vito. Privatamente ho avuto la fortuna di studiare anche con il contralto Lucia Cossu, che è stata una chiave di volta nel mio percorso tecnico. Ho avuto la possibilità di collaborare con tantissimi musicisti della scena nazionale come Danilo Rea, Maria Pia De Vito, Marco Tamburini, Paolo Damiani, Cristiano Arcelli, Franco e Dino Piana, Enrico Zanisi, Domenico Sanna e molti altri. Ho lavorato anche all’estero, tra Londra, Amsterdam, Parigi, Barcellona e Madrid, dalle quali sono appena ritornata e dove, in collaborazione con l’Ambasciata Italiana a Madrid, ho avuto il piacere di effettuare un breve tour per la presentazione del mio primo disco, Inner Nature», l’album che ha segnato il suo esordio discografico riuscendo a conciliare il valore della tradizione ad un sound moderno e sperimentale.

Oggi Elena continua a vivere a Roma, la città che le ha permesso di crescere musicalmente e personalmente, divenendo la sua nuova casa. «Qui è attivo il mio gruppo con il quale ho registrato il mio primo album, Inner Nature, dove hanno partecipato Domenico Sanna al pianoforte, Francesco Poeti alla chitarra, Luca Fattorini al contrabbasso e Fabio Sasso alla batteria, e qui faccio parte di un coro, Burnogualà Large Vocal Ensemble, diretto da Maria Pia De Vito, con il quale registreremo un disco il prossimo fine settimana».

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Il 2015 è stato un anno importante per la giovanissima cantante nocese, poiché ha segnato la sua vittoria al premio “Winjazz”, indetto dal MIBACT e dall’associazione Mulab, come migliore compositrice, con il brano che ha dato il titolo al suo album, ottenendo anche la possibilità di poter esportare la sua musica all’estero, a Londra e poi a Roma alla Casa del Jazz.  Ma non è finita qui, poiché la vittoria del concorso le ha concesso quest’anno di essere invitata presso il Teatro di Villa Pamphilj a Roma, per un mini live ed un’intervista, al fine di fare il punto della situazione riguardo l’evoluzione delle carriere delle vincitrici.

Nella speranza di poterla ascoltare dal vivo, magari proprio qui a Noci, nel paese che l’ha vista nascere e crescere, Elena conclude dicendo: «Cantare per me è espressione di libertà, rappresenta il momento più vitale che si possa esprimere, è la libertà di poter affermare la nostra persona senza limiti e barriere e nella nostra vera essenza, che corrisponde inequivocabilmente alla nostra voce. Questa passione è in continuo divenire, si nutre e si modifica ogni giorno, prende nuove forme, va verso altri canali e scende in profondità con estremo desiderio di capire e migliorare. Migliorarsi è una delle prerogative fondamentali per un musicista ed è un processo lento e molto lungo, forse infinito! E’ bello sapere che la musica può essere una fonte inesauribile di stimoli. Certo, concretamente è molto complicato, ma la curiosità e l’urgenza prendono sempre il sopravvento».

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