Domenico Nisi: “quando il tempo delle parole finisce arriva il tempo delle mazzate”

NOCI – “Quando finisce il tempo delle parole arriva il tempo delle mazzate”. È così, in dialetto, che inizia il comizio Domenico Nisi inasprendo duramente i toni e invocando “i mazzéte”.

Buona parte del suo comizio è stato incentrato sulla difesa della sua amministrazione dell’anatra zoppa che per cinque anni ha visto al suo fianco Stanislo Morea e Marino Gentile tutt’ora presidente del consiglio e vicesindaco i quali contemporaneamente sono candidati con Liuzzi.

Nisi ha tentato di difendere il contratto della raccolta dei rifiuti aggiudicato con lo 0,01% di ribasso senza nulla dire sulla questione delle polizze assicurative di Amissima e UnipolSai presentate a garanzia del contratto stesso. Secondo il sindaco uscente il sistema del porta a porta è il più efficace, soprattutto per quanto riguarda la raccolta in agro. Anche per quanto riguarda il sistema di videosorveglianza Nisi ricorda che è un progetto che sta andando in porto, cosi come l’implementazione attraverso procedure pubbliche della pianta organica dei dipendenti comunali ormai arrivati all’età della pensione, la riqualificazione dell’area Macto in contrada Montedoro sono tutte cose che saranno avviate in un futuro prossimo e quindi ammettendo che non sono state svolte durante il suo periodo amministrativo.

Nisi gioca fin troppo sull’ironia e sul sarcasmo quasi facendo intendere che è il più forte. Nascondendosi dietro l’ironia dice di non essere il fidanzatino di nessuno e che mai potrà esserlo con un’altra parte che gioca sulla sponda opposta tentando di far credere ai cittadini quello che nei fatti non è, infatti attualmente Stanislao Morea e Marino Gentile sono il presidente del consiglio comunale e suo vicesindaco. Richiama ai confronti pubblici dove bisogna guardare in faccia e negli occhi i propri avversari. Durante il suo comizio Nisi utilizza la parola vilipendio come deterrente per rimanere in silenzio circa il suo operato. In buona sostanza il suo monologo si è sprecato ad attaccare l’avversario anziché spiegare i contenuti del suo programma elettorale.

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