Settembre in Santa Chiara: l’evoluzione urbana di Santa Maria delle Noci

NOCI – Continuano gli appuntamenti del ciclo di conferenze storiche della sedicesima edizione di Settembre in Santa Chiara, promossa dall’associazione culturale Giuseppe Albanese in collaborazione con la Biblioteca Comunale Mons. Anastasio Amatulli e il Comune di Noci. Il secondo appuntamento, complementare alla prima conferenza dello storico locale Pasquale Gentile sulle torri e sulle mura dell’antica Terra delle Noci, pone il punto sul percorso architettonico che il nostro paese ha subito durante il Medioevo. Questo lavoro di ricerca è «un encomiabile servizio alla cittadinanza che sviluppa il senso di appartenenza al territorio», come ha avuto modo di dire l’Assessore alla Cultura Lorita Tinelli, introducendo i due architetti, voci narranti di questa seconda conferenza storica.

È sempre il 1180 la data di partenza per cercare di capire la prima conformazione del nucleo primitivo del Casale, e successivamente della Terra, di Santa Maria delle Noci. È compito all’architetto Francesco Giacovelli spiegare com’è cambiato nel tempo il volto urbano di Noci, cercando di dare una configurazione fisica alla città. Nel ‘300 si hanno le trasformazioni più interessanti del nostro Casale con la presenza degli angioini con l’ampliamento della Chiesa di Santa Maria delle Noci. I documenti riguardo la costruzione delle mura, nel 1372 e della grande torre feudale, nel 1379, ha permesso di individuare il sistema difensivo adottato dagli antichi nocesi. Inoltre, attraverso le carte geografiche e i resti architettonici ritrovati nella parte più antica del nostro centro storico, racchiuso tra Porta Barsento, chiesa Madre e chiesa del Carmine, si è riusciti a individuare l’antico tessuto residenziale medievale della nostra città. Case con tetto a pignon formato dalle tipiche chiancarelle con piano terra e sottotetto costituiscono la prima fase della crescita urbana medievale di Noci. La successiva espansione e crescita demografica crea un sovraffollamento edilizio all’interno delle mura e la formazione delle tipiche gnostre.

Più complicata la ricostruzione storica sulla Chiesa Madre presentata dall’architetto Piero Intini per la mancanza di documenti storici certi. Bisogna fare, quindi, ipotesi per analogia, andando a cercare altri esempi sul nostro territorio, per cercare di ricostruire il primo aspetto della cappella dedicata a Santa Maria delle Noci e della torre/campanile che la costeggiava. Il successivo ampliamento della chiesa, la quale ha assunto esteriormente una conformazione simile a quella della Madonna della Scala, ha modificato profondamente la primitiva cappella e l’antica torre di cui oggi rimangono poche tracce. Successivi studi e scavi sotto la chiesa potranno svelare importanti novità a vantaggio o svantaggio delle tante ipotesi formulate finora.

Il terzo appuntamento è previsto per giovedì 21 settembre alle ore 18.45 sempre all’interno del Chiostro delle Clarisse, con la conferenza I disegni di nonno Antonio nel lager. L’evento, in collaborazione con l’Associazione DARF di Noci, vedrà ospite Vito Antonio Leuzzi, direttore dell’Istituto Pugliese per la Storia dell’Antifascismo e dell’Italia contemporanea e Antonella Bartolo Colaleo, autrice del volume Matite sbriciolate. I militari italiani nei lager nazisti: un testimone, un album, una storia comune.

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