Sciopero, la voce degli studenti

NOCI – A seguito della notizia dello sciopero studentesco di stamane, è arrivato il comunicato dei rappresentanti di istituto.

La Prefettura di Bari ha imposto dei doppi turni per l’entrata e l’uscita scolastica, obbligando le scuole a scaglionare gli ingressi: il 75% degli studenti entrerà alle 8.00, il restante 25% alle 9.40. Noi studenti non siamo disposti ad accettare questo cambiamento, per questo stiamo utilizzando social, scioperi, manifestazioni e tutti i mezzi a nostra disposizione per contrastare questa decisione.

Crediamo tutto ciò produrrebbe seri problemi di organizzazione scolastica, ma anche di vita quotidiana.
1) L’ingresso alle ore 9,40 comporterebbe l’uscita di noi studenti da scuola oltre le 15.00 per i licei e oltre le 16.00 per gli istituti professionali. Bisognerebbe dunque attivare dei servizi che permettano a tutti di tornare alle proprie abitazioni subito dopo l’orario di uscita, in quanto perdere un’altra ora per raggiungere il domicilio significherebbe sottrarre ulteriore tempo allo studio e alle attività extracurriculari (sport, Conservatorio, laboratori, progetti, volontariato, socializzazione e relazioni interpersonali) che non potremmo più praticare.
2) Ci sono studenti che provengono da province diverse da quella di Bari, come TA, in cui non c’è l’obbligo della doppia corsa per i trasporti, dunque utilizzerebbero per raggiungere gli istituti le solite corse. Ne consegue l’attesa di tali studenti fuori dagli istituti per quasi due ore.
3) Tale orario, inoltre, implica la necessità di istituire mense e di permetterci di pranzare, in quanto pendolari e non, rientreremmo a casa nel tardo pomeriggio.
4) Infine, non potremmo svolgere attività didattiche pomeridiane come PON, progetti PTOF, attività di recupero e di sostegno, culturali ed espressive.

La nostra vita è cambiata radicalmente dall’oggi al domani. Siamo stati catapultati in un nuovo mondo in sole 24h. Didattica a distanza, quarantena, nessun contatto con le persone, distanziamento, mascherine, sorrisi coperti, ansia, tristezza, isolamento, insicurezza, disagio. Perché la nostra quotidianità deve subire ancora altri drastici cambiamenti? Non abbiamo il diritto di ritornare pian piano a quella che per noi era la nostra vita?
Entrare a scuola alle 9.40 ed uscire alle 15.00 o alle 16.00 significherebbe riorganizzare completamente, per la seconda volta, la nostra vita. Il pomeriggio dovremmo scegliere tra lo studio e lo sport, tra lo studio e la musica, tra lo studio e le relazioni interpersonali. Ci costringereste a scegliere, alla fine, tra la scuola e la vita.
Non vi sembriamo destabilizzati e scossi abbastanza? Abbiamo voglia di ritornare alla normalità, alla nostra normalità.

I Rappresentanti dell’ IIS “Da Vinci – Agherbino”
Antonella Zito
Francesco Pio Masi

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