“Sàbete vejète a cce arrecàpete”

NOCI – L’antico motto popolare del “Sàbete pòvere a cce arrecapete” (letteralmente Sabato povero a colui che capita), probabilmente riferibile a quei malcapitati che nel giorno della paga, per l’appunto sabato, non si vedevano riconosciute le loro sudate spettanze, viene completamente ribaltato nell’eccezione positiva di “Sàbete vejète a cce arrecàpete” che all’incirca suonerebbe come fortunato colui, o meglio coloro, che nella giornata del sabato avranno il piacere di incorrere in tale situazione.
Baciato dalla dea bendata non sarà di certo chi avrà ricevuto la paga settimanale – pur sempre legittima di questi tempi – ma colui che vorrà ospitare, nel proprio habit domestico, una comunità che si ritrova a discutere di vecchi e nuovi meridionalismi.
Tante le storie, i racconti, gli uomini e le donne che hanno contribuito alla stesura di una storia collettiva in grado di legare ogni sud del mondo ridisegnando inevitabilmente nuovi assetti sociali e componendo altrettanto nuove geografie umane.
I luoghi del vivere individuale, salotti, cucine, sottani e sottoscale, diventano pertanto lo spazio ideale di confronto e racconto di fatti e protagonisti di un Sud che ha ancora tanto da rivelare.
Vogliamo parlare di Mezzogiorno, a sera peró e a casa vostra…

 

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