Piangivino sollevato dall’incarico di mister: “hanno inciso le divergenze caratteriali”

NOCI – Il 27 maggio la società di Noci Calcio a Cinque ufficializza, con un comunicato stampa, la decisione di sollevare il mister Giancarlo Piangivino dall’incarico di allenatore per il prossimo anno. Il provvedimento giunge al termine di una stagione da incorniciare per la società nocese che ha giocato le semifinali di Coppa Puglia e le ambite gare playoff, conquistando la possibilità di poter giocare, il prossimo anno, in C1. Già nel comunicato stampa del 22 maggio, con cui il presidente Giandomenico Benedetto D’Elia porgeva i suoi ringraziamenti e l’arrivederci alla prossima stagione, si leggeva: “I ringraziamenti al mister Giancarlo Piangivino, a cui sempre rimprovero di non contare fino a cinque prima di parlare e agire”. E poi, a meno di una settimana di distanza, la notizia ufficiale del suo esonero.

Ai taccuini di LeggiNoci.it il mister è pronto a spiegare senza peli sulla lingua il suo pensiero. “Ogni società sportiva è libera di fare le proprie valutazioni, io posso solo dire che con il presidente avevamo pattuito l’anno scorso un biennio improntato sulla programmazione e ricostruzione di una squadra dopo il disastroso periodo fallimentare degli anni scorsi. Quest’anno, quindi, più degli altri anni, è stato difficile ricostruire una squadra che potesse ben figurare in campionato perché tanti giocatori hanno sposato progetti diversi.  Ma con la tenacia che mi contraddistingue sono riuscito a dare ancora una volta quest’anno, a questa società, un’impronta di gioco e un gruppo di lavoro unito, anche scontrandomi come succede spesso con i giovani di oggi, che prima di essere giocatori sono allenatori. Ai risultati sportivi si è aggiunta, con la mia ulteriore disponibilità, anche la creazione e la crescita di un vivaio a cui la società potesse attingere, creando in questo modo entusiasmo nella società e nei giovani e mi sono dovuto suddividere tra prima squadra e juniores per un progetto tecnico creato dal nulla e che potesse dare nel tempo grandi soddisfazioni, senza chiedere in cambio niente. Ho sempre creduto che la riconoscenza non appartenesse a questo mondo, ma non si è mai visto che una società mandasse il proprio allenatore dopo che è stato protagonista, insieme ai giocatori, di un’annata vincente. Certo le valutazioni che hanno portato al mio esonero non sono sicuramente tecniche, anche perché la dirigenza, anche con i nuovi arrivati, non ha le competenze tecniche per giudicare, ma sicuramente hanno inciso le divergenze caratteriali. Penso però che una società che vuole crescere deve anche scontrarsi a volte sulle questioni e poi continuare nel sviluppare un progetto che possa essere condiviso e crescere continuamente. Infine io penso che tutti possiamo sbagliare, ma solo attraverso il confronto e la discussione si può crescere. La società di Noci calcio a 5 ha undici anni di vita, ma non ha mai avuto un progetto sportivo che potesse portarla anche in un campionato di categoria superiore nazionale, pur avendo le strutture che ci invidiano. Se non si cambia mentalità penso che fra due-tre anni il calcio a 5 a Noci sparirà. Questo è il mio pensiero. Comunque faccio il mio più grande in bocca al lupo alla società e spero di sbagliarmi”.

Abbiamo inoltre chiesto i suoi progetti futuri: “Ora sono in attesa dell’esito del ricorso (per la squalifica ottenuta nella gara dei playoff contro il Just Mola, ndr), ma se non avrò la possibilità di allenare cercherò di aggiornarmi sui nuovi metodi tecnico-tattici o metterò al servizio di una società che lo vorrà la mia esperienza da dirigente che ho avuto per cinque anni e da allenatore per quindici anni”.

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