Per Di Maio la domenica non potremo andare all’Auchan

NOCI – La proposta di legge del Ministro del Lavoro e dello Sviluppo Economico Luigi Di Maio sulla chiusura dei negozi nei giorni festivi ha fatto molto discutere. L’opinione pubblica è infatti divisa: la maggioranza degli italiani si dichiara contraria: secondo l’immancabile sondaggio il 56 per cento è favorevole infatti all’apertura domenicale dei centri commerciali e dei negozi mentre soltanto il 33 per cento degli italiani si trova d’accordo con la proposta di Di Maio che annuncia l’approvazione della legge entro l’anno prossimo.

Si fronteggiano due proposte: quella del m5s che vuole imporre lo stop delle aperture dei negozi e centri commerciali nei weekend e nei festivi “con delle turnazioni” in base alle quali, in ogni giornata festiva, resta aperto il 25 per cento degli esercizi commerciali e quella della Lega che vuole invece consentire l’apertura dei negozi solo le domeniche di dicembre e altre quattro domeniche o giorni festivi negli altri mesi dell’anno. Secondo Federdistribuzione la chiusura di negozi e centri commerciali nei giorni festivi produce un taglio di 400 milioni che vengono spesi ogni anno per pagare il lavoro straordinario di domenica e nel lungo termine questa proposta di legge, se dovesse essere attuata, comporterebbe la perdita di circa 40mila posti di lavoro.

Inoltre, secondo quanto dichiara Federdistribuzione, le domeniche sono i giorni della settimana in cui si spende di più nei supermercati e centri commerciali. La chiusura dei negozi la domenica “avrebbe un effetto negativo sui consumi, già fermi” e “i posti di lavoro a rischio, per l’intero settore, sarebbero tra i 30 e i 40 mila”. Il presidente delle associazioni dei consumatori Codacons ha spiegato: “12 milioni di italiani fanno acquisti la domenica, e i giorni festivi rappresentano per loro l’unica occasione per dedicarsi allo shopping e alle compere. Privarli di tale possibilità attraverso misure che bloccano le aperture domenicali, equivale a dirottare gli acquisti dei consumatori verso l’e-commerce che, a differenza dei negozi tradizionali, non subisce alcun vincolo o limitazione”.

Fatte queste premesse sorgono spontanee alcune domande da sottoporre a Di Maio: 1) non ci sono argomenti più importanti da trattare?; 2) se proprio lo devi fare non sarebbe opportuno prima mettersi d’accordo con la lega?; 3) se vengono rispettate le norme dello Statuto dei Lavoratori che Gino Giugni ha meticolosamente predisposto, quali esigenze devi tutelare ???; 4) se chiudi l’Auchan di domenica hai pensato a dove portare i nocesi le domeniche??? 5) ed ultima; domanda personale: se proprio dovevi non potevi sceglierti il Ministero del Nulla ????

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