Microchip Day: una giornata per sensibilizzare alla corretta detenzione di un cane padronale

NOCI – È questo l’obiettivo che l’associazione SOS Adozioni4zampe ha voluto condividere con i cittadini nocesi attraverso la manifestazione Microship Day, promossa nei locali adiacenti al Chiostro delle Clarisse nella mattinata di domenica 28 maggio.

Oggi il microchip rappresenta la carta d’identità del cane ed è obbligatorio per legge dal secondo mese di vita in poi. «Quello che stiamo facendo stamattina è un simbolo di quello che significa correttamente avere un cane» ci spiega Enza Ardone, portavoce dell’associazione che da più di un anno lavora sul territorio di Noci. «Noi stamattina siamo qui a sensibilizzare. Questa nostra iniziativa è a numero limitato. Non abbiamo intenzione di sostituirci agli ambulatori privati con un’applicazione sanitaria, ma siamo semplicemente qui a dare un esempio di quello che significa prendere ed adottare un cane».

«L’iniziativa sta andando bene e siamo riusciti a fare un discreto numero». Questo risultato permetterà all’associazione di portare avanti nuovi progetti nel nostro comune. «Stiamo portando avanti tanti progetti e speriamo di continuare così e stiamo cercando di trovare quelle che possono essere, non dico le soluzioni, ma almeno la giusta strada del randagismo. Non ci dimentichiamo che il randagismo è fatto di tanti cani abbandonati. E qui subentra l’importanza del microchip».

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Ma che cos’è il microchip? Ce lo spiega la dottoressa Giacoma Verdi, la quale, insieme al dottor Giuseppe Minoia, hanno contribuito a microchippare i cani nocesi durante tutta la mattinata. «Il microchip è una struttura in cui dentro è presente il chip che si legge per mezzo di un lettore ed è una sorta di documento del cane che lo identifica insieme al proprietario. La legge 281 del 1991 obbliga tutti i cani padronali ad essere microchippati, per poi poter risalire ai proprietari, per evitare gli abbandoni, perché in realtà il numero dei cani che troviamo per strada, sì che nascono, ma sono cani comunque spesso abbandonati. I chip possono metterli tutti i veterinari, presso le loro strutture con un proprio tariffario, oppure presso l’ASL di appartenenza ad un costo davvero irrisorio di 6 euro e 60. Quindi, se uno dice di non voler microchippare perché costa tanto, non è assolutamente vero. È soltanto riuscire a capire che la gente deve essere sensibilizzata a questo. Nel momento in cui si perde il proprio cane, devi avvisare subito i carabinieri o i vigili urbani e il suo successivo rintracciamento non prevede una sanzione. Se, invece, il cane viene ritrovato senza una precedente denuncia, si è obbligati a pagare una sanzione per abbandono. Poiché dobbiamo essere sanzionati per poter capire che si devono rispettare le leggi, è bene che avvenga anche questo. Quello che sta facendo l’associazione è sensibilizzare. L’importante è capire che l’animale non è un gioco, non è un divertimento, ma è una responsabilità».

Con l’arrivo della bella stagione saranno tante le iniziative intraprese dall’associazione. Per sabato 1 luglio 2017, infatti, sarà organizzata una serata di beneficenza per il raccoglimento di fondi. L’associazione, infatti, non è convenzionata con nessun ente e tutto quello che è organizzato, senza dimenticarci della cura dei cani accolti nei loro stalli, è tutto a loro spese. «Sarà il primo evento della stagione estiva dal titolo ‘Cabarettando’, presso il ristorante Cantine Barsento. Si tratta di una cena spettacolo che vedrà l’esibizione di due gruppi di cabaret, ovvero i Fratelli Lotumolo e Gaetano Amato, cabarettista napoletano». A questi, si potrà aggiungere la presentazione, il 2 luglio, del libro dello stesso Amato. «Sarà un week-end un po’ per tutti», conclude Enza.

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