Lamadacqua: le origini, la storia (parte seconda)

NOCI – Il secondo appuntamento è dedicato alla realizzazione di una delle più grandi strutture per favorire la crescita di una delle zone più remote del nostro comune. Dopo la seconda guerra mondiale, nei così detti anni della ricostruzione e del boom economico, le varie amministrazioni cercano di risollevare le sorti delle “partite” cercando di fornire agli abitanti quei servizi che purtroppo mancavano.

I SERVIZI SOCIALI. Le contrade di Lamadacqua e Cancello risultano essere le più popolate, con circa duemila contadini. Data la notevole distanza dal centro abitato (15 chilometri), nel 1960 il sindaco Francesco Tartarelli dona dei terreni all’Ente Riforma per la Puglia per la costruzione di un centro per servizi sociali. Il progetto, datato 3 maggio 1960, è realizzato da Plinio Marconi e da suo figlio Paolo, tra i più validi architetti dell’epoca. Tra le loro opere bisogna citare anche alcuni edifici della borgata romana La Garbatella, oltre a numerose realizzazioni in Italia e all’estero.

Con il costo circa 55 milioni di lire, finanziato dalla Cassa del Mezzogiorno, il progetto prevedeva la costruzione di una chiesa, l’abitazione e l’ufficio del parroco, una sala riunioni, un alimentare, un recapito postale, una biblioteca, un ambulatorio, un reparto maternità, una scuola elementare e una scuola materna. I lavori si concludono nell’aprile del 1963 e nel settembre dello stesso anno vengono inaugurati la chiesa, dedicata a Maria SS Assunta, e i vari edifici denominati Centro di Servizi Sociali di Lamadacqua, dal nome della vicina borgata. Alla cerimonia, tra gli altri, sono presenti il sindaco Vito Notarnicola (il successore del sindaco che ha avviato i lavori), Mons. Gregorio Falconieri, vescovo della diocesi di Conversano-Monopoli e don Pasquale Tinelli, il nuovo parroco della parrocchia.

L’arrivo del vescovo per la cerimonia di inaugurazione
L’arrivo del vescovo per la cerimonia di inaugurazione

UNA RIDENTE CITTADINA. Il centro, collegato telefonicamente al paese, subisce anche un potenziamento della rete stradale per unirlo alle maggiori arterie per Mottola e Castellaneta. Entrano in funzione due corse giornaliere di autobus e finalmente anche in quella zona remota è raggiunta dall’acqua e l’elettricità. Nel 1964, all’interno della parrocchia, si celebra il primo di una lunga serie di matrimoni, oltre ai tanti battesimi, comunioni e funerali. I locali adiacenti ospitano corsi di addestramento sulla coltivazione, allevamento e giardinaggio, svolti dai tecnici del Ministero dell’Agricoltura, oltre alle varie riunioni, convegni e i dibattiti che interessano gli abitanti della zona.

Funzionale è anche la scuola che accoglie i numerosi bambini, raccolti dalle varie abitazioni, con un pullman guidato dal parroco. Numerosi gli insegnanti «valorosi ed entusiasti guidati dal bravo prof. Giulio Menegatti» i quali svolgono, «in campo culturale, una proficua azione professionale». Lamadacqua è scelta anche come sede di colonie e vacanze estive, organizzate da enti locali, provinciali e nazionali. Vengono piantati numerosi pini per creare «un’osai di fresco nel cuore della campagna» e il luogo diventa, dopo la Madonna della Scala, un richiamo turistico per chi ama la natura e il silenzio.

La chiesa di Lamadacqua nel supplemento del Noci Gazzettino del novembre 1970
La chiesa di Lamadacqua nel supplemento del Noci Gazzettino del novembre 1970

 FESTE E SAGRE. Dotati di grande spirito di iniziativa, alcuni abitanti della zona costituiscono un Comitato dei Villeggianti del Borgo, il quale organizza diverse edizioni dell’Estate Lamadacquese (la prima nel 1988), una manifestazione per celebrare i festeggiamenti di Maria SS Assunta, patrona della contrada. Nelle due settimane intorno a Ferragosto, sono tanti gli eventi organizzati, dai tornei di scopa e tresette, alle gare di ballo, insieme a tiro alla fune, corsa coi sacchi, calcio balilla, calcetto e gare podistiche e ciclistiche. Altra importante manifestazione, a partire dal 1989, è la Festa de chelumbre (fioroni), svolta nel mese di luglio, nella quale si festeggia con una sagra il prodotto tipico della zona. Tutte queste manifestazioni attirano nella piccola borgata parecchi nocesi e abitanti dei comuni limitrofi, portando un flusso turistico non indifferente.

L’allegra cittadina è ignara, però, del futuro che la aspetta da lì a un paio di anni. Con l’arrivo del nuovo millennio, la contrada va incontro ad un lento spopolamento, lasciando nel silenzio tutti i luoghi pieni di allegria che pochi anni prima caratterizzavano la zona. Nell’ultimo appuntamento di venerdì si vorrà di capire il futuro di Lamadacqua anche attraverso gli imminenti lavori di restauro della chiesa: riusciranno a rilanciarla in un futuro prosperoso come già avvenuto in passato?

Manifesto della sagra del fiorone organizzata a Lamadacqua nel 2010
Manifesto della sagra del fiorone organizzata a Lamadacqua nel 2010

 

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