“La Dama di Cristallo”: i rischi della dipendenza e come superarla

NOCI – Lo scorso 20 giugno, il Chiostro di San Domenico ha fatto da cornice alla presentazione del libro La Dama di Cristallo, scritto dalla castellanese Caterina Maselli.

Si tratta di un romanzo teneramente drammatico, scritto in prima persona e nato dalla presa di coscienza di una dura realtà, ossia quella di numerosi giovani alcolisti abbandonati a se stessi. Infatti, il libro racconta la storia di un uomo che, dopo aver perso il posto di lavoro, per orgoglio e amarezza non chiede aiuto, bensì si rifugia nell’alcool, senza però rendersi conto che, così facendo, distruggerà se stesso e tutto ciò che lo circonda, compresa la sua famiglia, cadendo nel profondo baratro della solitudine e della sofferenza.

All’incontro, moderato dall’editore Alessandro Labonia, hanno preso parte oltre l’autrice, anche Piero Bellino, membro dell’associazione di volontariato leccese Comunità Emmanuel, che si dedica all’accoglienza e all’ascolto di persone disabili, immigrati, o affette da problemi familiari o di dipendenza, il quale come esperto in materia ha affermato: «Attraverso la lettura di questo libro si invita a riflettere ed approfondire tematiche che non avremmo mai preso in considerazione. Dà la possibilità di pensare, ragionare e dare risposte più mature»; e l’assessore alla cultura, nonché psicologa, Lorita Tinelli, la quale ha analizzato le difficoltà che ogni persona affetta da una qualsiasi dipendenza è costretta ad affrontare, come doversi confrontare ogni giorno con il marchio che la società ti ha attribuito, e ribadendo l’importanza della prevenzione, specie in quelle persone fragili, timide e chiuse che più facilmente possono essere vittime della dipendenza.

Nel corso della serata, Vito Di Lorenzo ha letto alcuni brani tratti dal libro, facendo emergere non solo le difficoltà affrontate dai protagonisti, ma anche la possibilità di scorgere un raggio di luce in fondo all’oscuro tunnel delle dipendenze dalla droga, specie dall’alcolismo. Infatti, con questo romanzo l’autrice vuole mettere in guardia la gente, soprattutto i giovani, dei rischi e della facilità di cadere nella dipendenza.

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