C’era una volta un teatro a Noci

NOCI – C’era una volta un teatro a Noci…e non è una favola!
Già dal 1595, l’allora sindaco della nostra cittadina, Giulio Cesare Cassano, vuole un teatro dove ospitare la cultura rinascimentale, certo, più in primo piano nelle grandi città.

(Foto dalla rassegna "Noci identità&memorie" di Pasquale Gentile.  La foto raffigura un portoncino che per due secoli ha dato accesso al palcoscenico del teatro comunale. Dal 1826 da questo portoncino, invece, si accede ai locali della "Torre dell'orologio".)
(Foto dalla rassegna “Noci identità&memorie” di Pasquale Gentile.
La foto raffigura un portoncino che per due secoli ha dato accesso al palcoscenico del teatro comunale. Dal 1826 da questo portoncino, invece, si accede ai locali della “Torre dell’orologio”.)

Sia il palcoscenico, sia la platea, di questo teatro erano di dimensioni contenute e questo fa pensare ad un pubblico ristretto, solo quello dei ricchi possidenti. È nel Seicento che il teatro attira fasce di popolazione meno ricca e poi, con il successo del melodramma, saranno tutte le classi sociali nocesi ad andare a teatro. Il Settecento vede una attenta manutenzione del teatro di Noci da parte dei Governanti. Già nell’Ottocento, però, ne inizia la decadenza con un palcoscenico e una platea più ristretti, fino al Novecento, quando le compagnie teatrali che giungono a Noci, come altrove, a proporre i propri spettacoli vengono fatte esibire in sale appositamente sistemate ad uso di teatro. A cavallo fra gli anni ‘20 e ‘30 del 1900 sorgerà, infine, il “Teatro Manzoni”, presso la canonica della Chiesa Madre e, per lunghi decenni, diventerà luogo stabile per le recite dell’Azione Cattolica.

Di fatto, non si sa più nulla del teatro di Noci dopo che il sindaco e storico nocese, Pietro Gioja, eletto nel 1849, decreta l’ampliamento della Cancelleria Comunale a discapito del salone che “di tanto in tanto si addice a teatro”. Si tenta, quindi, di ripristinare il teatro nel refettorio del dismesso convento dei domenicani, dopodiché non se ne sa più nulla ed è come se il nostro paese dorma da più di 100 anni.

Oltre al fascino di questa strana storia che vede la nostra cittadinanza attenta alla cultura del teatro alla fine del 1500 e assolutamente indifferente ad essa oggi, resta l’amaro in bocca nel constatare che parecchi paesi a noi limitrofi hanno conservato, ed ancora possiedono, un luogo dedicato alle rappresentazioni teatrali.
Un segno tangibile della volontà di riavvicinamento al teatro c’è stato solo la scorsa estate, quando, grazie alla donazione della Prof.ssa Angela Bartolo, è stato inaugurato il Cineclub MU.RA, presso il nuovo anfiteatro nocese, ma la suddetta saletta risulta troppo piccola per ospitare uno spettacolo teatrale. L’unico luogo pubblico, quindi, attualmente utilizzabile per la messa in scena e la fruizione di spettacoli teatrali resta, ad oggi, il nuovo anfiteatro che, però, è in uso solo nei mesi estivi.

Eppure, i progetti scolastici e non messi in atto da vari enti culturali continuano ad avvicinare le nuove generazioni nocesi al teatro, talvolta con risultati di un certo livello: abbiamo insegnanti, operatori teatrali, giovani attori, ecc. che, per muovere i propri passi su di un palcoscenico, sono ancora destinati a cercare luoghi non specifici oppure teatri fuori dalla nostra Noci.

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