NOCI – Abbiamo già preso atto del fatto che in Italia si legga poco, specie in Puglia che nelle statistiche dell’Istat risulta penultima per numero di lettori. Ma quali sono le ragioni di questo scarso interesse verso la lettura? Lo abbiamo chiesto a Giuseppe Basile, direttore della Biblioteca Comunale di Noci.
«Oggigiorno, un grosso problema è che si legge poco e soprattutto male, perché saper leggere bene è propedeutico ad un vero apprendimento. Infatti secondo le statistiche, in Italia c’è molto analfabetismo di ritorno. Molti adulti hanno perso le capacità di apprendimento e di fare sintesi di quello che leggono e i mass media non contribuiscono ad invertire questo processo, poiché si dà l’informazione a pillole con prevalenza delle immagini. Certo un’immagine può essere ricca di significato anche molto più di uno scritto, ma questa non deve diventare una regola» racconta Giuseppe Basile, sottolineando che tale situazione ha ripercussioni negative non solo dal punto di vista economico, poiché anche i giornali cartacei vendono meno, ma soprattutto sulla qualità della vita, «perché la gente si informa sempre meno, i comportamenti sono meno consapevoli, si inseguono le mode e quindi diventiamo malleabili e meno consapevoli».
Ma la colpa non è solo delle nuove tecnologie o della televisione che ci bombarda facendoci perdere la vera capacità di ascoltare, ma anche di chi pensa di investire nella cultura e in realtà ottiene altri risultati. A tal proposito Basile sostiene: «Bisogna prendere atto che in Italia la lettura è un diritto che in linea di massima non è garantito e che gli investimenti che si fanno in tal senso sono in massima parte sbagliati e, pertanto, infruttuosi. La regione spende molti soldi per eventi turistici convinta che stia facendo cultura, ma in realtà è solo un modo per attirare turisti, poiché specie nei festival letterari, i contesti che si vengono a creare non sono ideali per apprendere davvero qualcosa e non producono alcun risultato in termini di aumento della lettura e della vendita dei libri».
A risentire maggiormente della gravità di questa situazione sono le biblioteche che non godono di alcuna garanzia. Esse infatti, non hanno più i fondi, gli spazi, e i beni necessari ad offrire un buon servizio ai cittadini. «Forse dovremmo prendere atto che la situazione della lettura in Italia è compromessa. Ma ciò non significa che dobbiamo rassegnarci. Vuol dire che forse sta diventando inutile disperdere risorse economiche e umane per coinvolgere il pubblico adulto. Conviene a questo punto investire con convinzione, con costanza e coordinamento sulle nuove generazioni. Sui bambini e sui ragazzi» afferma Basile.
Infatti, la Biblioteca Comunale di Noci continua tutt’oggi ad avviare progetti in collaborazione con le scuole, specie con quelle dell’infanzia e le elementari, al fine di promuovere la lettura ad alta voce che favorisce comprensione, memoria, maggiori capacità espressive e relazionali e formazione della personalità. «Al contrario di ciò che pensiamo, la scuola italiana non è così male come sembra, specialmente quella dell’infanzia, media e primaria, perché ci sono molti insegnanti che si sacrificano vivendo l’insegnamento come una missione e promuovono progetti nell’ambito della lettura con risultati positivi nei ragazzi che raccolgono quello che gli insegnanti seminano».
Quanti sono i nocesi che frequentano la Biblioteca Comunale?
Fino al 30 settembre 2016 la Biblioteca Comunale nocese ha registrato 4697 consultazioni in sede e 2660 prestiti di libri a domicilio. Inoltre, ha acquisito e inventariato circa 1700 pubblicazioni: di queste circa 1500 sono state catalogate e già messe a disposizione dei frequentatori. Il gran numero di acquisizioni deriva anche dall’ottimo successo della campagna “Regala un libro alla tua biblioteca”.
Per quanto riguarda il prestito a domicilio durante il 2015 l’età media è stata di 26,6 anni. Le maggiori richieste sono state di ragazzi fino a 14 anni (37,6%), seguiti da adulti oltre i 39 anni (25,8%), da giovani tra i 20-29 anni (15,5%), tra i 15-19 anni (14%) e tra i 30-39 anni (7,1%). Inoltre, è emerso che tra questi, in maggioranza sono scolari e studenti (62,5%), seguiti da lavoratori dipendenti (13,5%), casalinghe, pensionati e altro (12,5%), disoccupati (6,2%) e lavoratori autonomi (5,3%).
«Tutto sommato la biblioteca riesce ad essere il centro informativo locale che rende prontamente disponibile per i suoi utenti ogni genere di conoscenza e informazione, o almeno si sforza di esserlo, e svolge un ruolo importantissimo nello stimolare la pratica della lettura» conclude Basile, aggiungendo: «Leggere è un’attività fondamentale per l’essere umano. È apprendimento, formazione permanente, coinvolgimento emotivo, diletto; è finestra aperta sul mondo e sulla comprensione di esso, è continua “costruzione di significati”. La lettura è un diritto. Sollecita la sfera razionale ed emotiva dell’uomo, stimola la mente permettendole di immaginare mondi diversi, di proiettarsi in luoghi ed epoche lontane nel passato o nel futuro. In qualche modo la lettura può essere considerata come una sorta di teletrasporto».
Foto copertina tratta dalla pagina Facebook della Biblioteca Comunale di Noci